Sfida romana per Emergente Chef

Matteo Faenza è in corsa per la selezione centro-sud Italia del contest di Luigi Cremona e Lorenza Vitali, il 2 ottobre a Roma

Al Centro di Formazione Elis di Roma, il prossimo mercoledì 2 ottobre, Matteo Faenza è in gara per la selezione centro-sud Italia del premio Emergente Chef di Luigi Cremona e Lorenza Vitali, contest che vede protagonisti i più promettenti chef under 30 del paese. La finalissima nazionale  si disputerà nella primavera 2025 con la partecipazione dei 4 migliori chef della selezione centro-sud di ottobre e i 4 migliori chef della selezione nord (già disputata lo scorso giugno, presieduta dallo chef Carlo Cracco).

Come ogni anno, le ricette da realizzare saranno due a tema obbligatorio: la prima ha come tema il branzino (dell’azienda spagnola Aquanaria) da valorizzare e interpretare in modo creativo, mentre la seconda ha come tema il vegetale da declinare in una ricetta originale. 

Matteo Faenza per le due prove propone piatti che vedono protagonisti sapori esotici con l’impiego di materie prime di prossimità, coniugando paesi lontani con un linguaggio di territorio. 

Matteo Faenza, dopo il diploma alla scuola alberghiera di Caprarola, a 19 anni parte per il Perù, ed entra nella cucina del Malabar di Gastón Acurio ,dove resta per un anno. Entra così nel mondo del fine dining dalla prospettiva latino-americana. Prosegue il suo percorso in Spagna, al Dénia di Quique Dacosta dove resta per un breve periodo. Rimane in Spagna e trova una situazione più congeniale al Nerua di Bilbao dove viene inserito anche in un master a numero chiuso sulla cucina basca, al Basque Culinary Center. Questa sua esperienza tra cucina e master dura un altro anno, E’ il 2015, e Matteo ha appreso le basi tecniche della cucina gastronomica europea. Torna per un breve periodo in Italia e poi riparte per il Sud America. Questa volta però va in Cile per entrare nella cucina dello chef Rodolfo Guzman, dove rimane per cinque mesi. Al Boragò  torna a immergersi nella cucina latino-americana e viaggia insieme allo chef per cercare le materie prime indigene e soprattutto per fare foraging. Conclusa questa esperienza torna in Italia, ed entra nella cucina di  Retrobottega con Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Iudice, un progetto nuovo nel panorama capitolino, dove torna a parlare un linguaggio gastronomico italiano. 

 




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