Il titolo “Viaggio a Palos de la Frontera, sulle tracce di Cristoforo Colombo” è già in italiano, quindi non c’è bisogno di fare nulla.

Palos de la Frontera

Palos de la Frontera, in Andalusia, è il porto di partenza da cui Cristoforo Colombo salpò con le tre navi per la sua epica scoperta dell’America nel 1492. Visitare questa cittadina in Spagna significa immergersi nella storia e ripercorrere i passi dell’illustre esploratore che ha segnato l’inizio di una nuova era.

Palos de la Frontera: il punto di partenza

Il viaggio comincia a Palos de la Frontera, una pittoresca cittadina andalusa che nel XV secolo era un importante centro marittimo. Qui, Colombo e il suo equipaggio si prepararono per un’impresa che avrebbe cambiato il corso della storia. Il legame della città con la storia è così forte che sullo stemma municipale è riportata la scritta Cuna del descubrimiento de América (culla della scoperta dell’America), proprio perché qui a Palos ha avuto luogo tutta l’organizzazione del grande viaggio. Passeggiando per le strade di Palos, tra il sogno e la realtà, è facile immaginare l’atmosfera di quei giorni lontani.

Curiosità: oggi Palos non è più un porto

Sembra strano, ma attualmente il porto che 500 anni fa ricopriva un ruolo strategico e da cui Colombo partì alla scoperta delle Indie non è più visibile; anzi, non esiste più. Questo perché Palos de la Frontera oggi si trova nell’entroterra: il terremoto di Lisbona del 1755 provocò importanti cambiamenti nella costa, a cui si sono aggiunti i lavori più recenti per la costruzione delle dighe a protezione del porto di Huelva.

La chiesa di San Jorge

L’intera cittadina è disseminata di edifici, monumenti e architetture legate in un modo o nell’altro alle gesta di Colombo e alla loro commemorazione. Nella piazza Giovanni Paolo II, sulla collina, di fronte al portale in tipico stile mudéjar della Chiesa di San Jorge, una piccola stele sormontata da una croce di ferro ricorda i nomi, scritti in blu su mattonelle bianche, dei sessanta marinai di Palos che presero parte all’avventura.

La Chiesa di San Jorge, una delle chiese più antiche del paese, è il luogo dove Colombo si recò per chiedere benedizione e sostegno per la sua impresa. Costruita nel XV secolo su una chiesa esistente di cento anni prima e ricostruita poi dopo il terremoto di Lisbona del 1755, San Jorge è oggi dichiarata Monumento nazionale. Proprio qui pare sia stata letta la lettera dei Re Cattolici in cui si chiedeva alla popolazione di Palos di adoperarsi per fornire a Cristoforo Colombo le caravelle e i migliori marinai della zona per il viaggio che lo avrebbe portato sulle coste dell’America.

La fontana dell’approvvigionamento

Proseguendo verso la periferia nord di Palos, poco oltre la Chiesa di San Jorge, si arriva alla Fontanilla, il più umile ma anche il più originale e autentico monumento dei cosiddetti luoghi colombiani. Dichiarata di recente Monumento nazionale, la Fontanilla è la fontana pubblica dove, secondo la leggenda, Colombo e i tre equipaggi fecero approvvigionamento d’acqua per i mesi di viaggio che li attendevano.

Il museo e le tre navi

Immancabile è la tappa al Museo de la Marisma, dove sono esposti informazioni e reperti che offrono un contesto storico e culturale della regione, collegandolo all’epoca di Colombo. Sebbene non sia specificamente dedicato a Colombo, il museo fornisce un quadro interessante sull’importanza marittima di Palos.

In questa ricostruzione storica non può mancare una visita al Muelle de las Carabelas, il molo a pochi chilometri dal centro (ma comodamente raggiungibile in autobus o bici). Qui si possono ammirare le fedeli ricostruzioni delle navi di Colombo, la Santa Maria, la Pinta e la Niña, con cui Colombo partì per arrivare, secondo il suo programma, alle Indie. Queste repliche furono costruite in occasione dell’Expo del 1992 di Sevilla e sono impressionanti, oltre che incredibilmente realistiche.

I dintorni: il monastero di La Rábida e la vicina Huelva

A pochi chilometri da Palos, il monastero di La Rábida sorge come un testimone silenzioso delle giornate cruciali che precedettero la partenza di Colombo. Questo convento francescano, immerso nella tranquillità della campagna andalusa, accolse nel 1490 Cristoforo Colombo, dopo aver ricevuto la notizia che i Re Cattolici avevano respinto la sua richiesta di avviare una spedizione diretta alle Indie. Oggi, il monastero di La Rábida è un affascinante esempio di architettura gotica e rinascimentale, con il chiostro e il museo che celebrano il ruolo cruciale che il monastero ebbe nell’epopea di Colombo. La Rábida si trova a 15 minuti d’auto da Palos de la Frontera, ma è raggiungibile anche in autobus.

Sempre poco fuori da Palos, Huelva (a 20 minuti d’auto e ben collegata coi mezzi pubblici) è fortemente legata alle imprese di Colombo. La città ospita l’imponente Statua de la Fe de Descubridora, un colosso di 37 metri d’altezza situato tra l’incrocio del fiume Tinto e il fiume Odiel, costruito nel 1929 dall’artista americana Whitney per commemorare i marinai che riuscirono a compiere la scoperta dell’America. In centro città, una statua in bronzo e molto più piccola raffigura Cristoforo Colombo che indica la direzione del mare. Inoltre, il Museo di Huelva ospita reperti e informazioni sul contesto storico della scoperta dell’America.

Come arrivare a Palos de la Frontera

Palos de la Frontera si trova in Andalusia, a circa 95 chilometri dall’aeroporto di Siviglia. Per raggiungere Palos, è possibile prendere un volo per Siviglia e poi noleggiare un’auto o prendere un autobus diretto a Palos, che impiega circa un’ora e mezza. La città è ben collegata anche con treni e autobus dalla stazione di Huelva, che dista circa 20 minuti.

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