Camere con vista… sulla storia
L’hotel Adlon Kempinski Berlin si trova infatti sull’Unter den Linden – il più grande e famoso viale della Capitale tedesca, fiancheggiato da tigli e impreziosito da importanti palazzi – e a pochi passi dalla Porta di Brandeburgo, monumento-simbolo di tutta la Germania, che fu inaugurato nel 1791. Davanti a questa costruzione in stile neoclassico fu eretto il muro che dal 1961 al 1989, durante la Guerra fredda, divise la città in due: in quel triste periodo l’hotel si trovava nella Repubblica Democratica Tedesca, detta anche Germania Est: non era certo l’albergo di oggi, indubbiamente il luogo di accoglienza più prestigioso di tutta la Germania dove soggiornano capi di Stato, reali, politici, star, intellettuali e artisti provenienti da tutto il mondo.
Il periodo del Muro è solo uno dei tanti momenti bui che hanno caratterizzato la lunga storia dell’Adlon Kempinski. L’hotel originario aprì i battenti nel 1907 grazie alla capacità imprenditoriale di Lorenz Adlon, un fabbricante di mobili, venditore di vini e ristoratore originario di Magonza, che per il suo progetto in campo alberghiero ebbe l’appoggio dell’imperatore Gugliemo II al quale fu riservato l’onore di tagliare il nastro il 23 ottobre, giorno dell’inaugurazione della nuova struttura. In breve tempo l’Adlon, progettato dagli architetti Carl Gause e Robert Leibniz, divenne una sorta di istituzione e attrazione turistica: per chi poteva permetterselo, era un must soggiornare in questo hotel all’avanguardia dove, precorrendo i tempi, Adlon aveva fatto predisporre l’acqua corrente, la luce elettrica e un sistema di raffreddamento degli ambienti.
Questo luogo iconico non fu danneggiato durante la Prima guerra mondiale e tra il 1935 e il 1945 fu spesso scelto come punto di ritrovo di importanti incontri diplomatici, anche perché le più importanti ambasciate di altre nazioni erano situate nelle immediate vicinanze. Nel 1935 diventò manager dell’hotel Louis Adlon, figlio di Lorenz, che lo diresse fino al maggio del 1945, quando le truppe sovietiche incendiarono la struttura durante la conquista della città. Solo una piccola ala dell’edificio rimase in piedi: all’epoca della Repubblica Democratica Tedesca fu usata ancora come hotel, poi dagli anni Settanta alla metà degli anni Ottanta divenne un alloggio per insegnanti e studenti.
Il vecchio e glorioso hotel Adlon non esisteva più, ma i berlinesi non l’avevano dimenticato… Tanto che nei primi anni Novanta, dopo la riunificazione della Germania, fu deciso di ricostruirlo secondo il modello originale – sotto la supervisione degli architetti Patzschke, Klotz e Parter – anche se il progetto consentì numerose licenze stilistiche chiaramente visibili confrontando l’edificio attuale e le fotografie d’epoca. I lavori durarono dal 1995 al 1997 e il nuovo hotel fu ufficialmente inaugurato il 23 agosto 1997 dal presidente tedesco Roman Herzog: da questo momento in poi Kempinski, società di gestione di hotel di lusso con sede a Ginevra, ricevette un contratto di locazione a lungo termine.
In pochissimo tempo l’hotel riguadagnò tutta la sua popolarità sia come luogo di accoglienza per i turisti sia come meeting point per statisti, politici, uomini d’affari e personaggi legati allo show business: tra i numerosi vip che hanno dormito tra queste mura si possono ricordare Elisabetta II d’Inghilterra, Barack Obama, Michael Jackson e, nello scorso mese di maggio, il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron.
Non c’è da stupirsi delle frequentazioni ad alto livello visto che per offrire agli ospiti sempre più comfort e i più alti standard qualitativi l’hotel viene costantemente sottoposto a lavori di ampliamento e ristrutturazione. Attualmente le camere sono in tutto 307, di tre diverse categorie, alle quali si aggiungono 78 suite delle quale tre presidenziali e ben 40 dotate di soggiorno, area di lavoro e piccola cucina. Tutti gli ambienti sono caratterizzati da un design elegante e sono arredati con legni e tessuti naturali, mentre per i bagni la scelta è caduta su granito nero, marmo chiaro e raffinati pannelli di legno di ciliegio.
Come dicevamo, le suite presidenziali sono tre: la più grande è l’Imperial Suite, di 220 metri quadrati, che si può raggiungere direttamente dal parcheggio con due ascensori privati. Questo appartamento lussuoso ed esclusivo comprende un soggiorno, un’area di lavoro, una sala riunioni, una camera da letto con spogliatoio adiacente, una stanza con letto a baldacchino e un bagno di 30 metri quadrati con idromassaggio, sauna finlandese e area fitness. I mobili e il caminetto sono impreziositi da alcuni pregevoli oggetti provenienti dalla Regia manifattura di porcellane di Berlino.
Per chi vuole passare una notte da re (o da regina) c’è la Royal Suite – con le finestre che guardano sulla Porta di Brandeburgo e l’Unter den Linden – così chiamata dopo che nel 2015 vi soggiornò la Regina Elisabetta II d’Inghilterra. La suite in questione è composta da una reception, due camere da letto, un soggiorno con camino, un ufficio e una grande salle de bain con sauna, bagno turco e Jacuzzi. Inoltre, ci sono una piccola stanza per riunioni o cene private, una cucina completamente equipaggiata, un altro bagno più piccolo e una toilette per gli ospiti. Sulle pareti dei vari locali, rivestite con tappezzeria di seta, ci sono quadri di importanti pittori tedeschi.
Ultimo ma non meno importante, la Suite “Brandenburger Tor”, con vista sulla Porta di Brandeburgo, la Colonna della Vittoria, la cupola del Reichstag (il Parlamento tedesco) e il parco del Tiergarten: il layout di questo grande ambiente è identico a quello della Royal Suite, però l’arredamento è ispirato a quello di un attico newyorkese degli anni Venti.
Continuando una tradizione iniziata nel 1907, un altro punto di forza dell’hotel è sicuramente la ristorazione. L’albergo ospita, infatti, quello che è considerato il miglior ristorante gourmet di Berlino: il Lorenz Adlon Esszimmer, 32 posti in tutto più 24 nella libreria adiacente, dove si possono gustare i piatti creati dallo chef Reto Brändli, due stelle Michelin, nato in Svizzera nel 1991. Il giovane cuoco stellato propone una cucina sorprendente, basata su classici francesi resi più prelibati da tocchi gourmet ispirati alla tradizione culinaria asiatica. Molto ricca la lista dei vini, che comprende anche etichette rare o poco conosciute: per ogni ricetta in menu, il capo sommelier Hans-Martin Konrad consiglia sempre l’abbinamento più adatto, senza sbagliare un colpo. Visto che, oltre al palato anche l’occhio vuole la sua parte, è opportuno ricordare che il ristorante offre una vista esclusiva sulla Porta di Brandeburgo.
Quest’ultima si vede anche dai tavoli della Brasserie Quarré – nella quale si entra dall’hotel o dall’Unter den Linden – specializzata in piatti francesi e tedeschi, per esempio la bouillabaisse, zuppa di pesce tradizionale della Provenza, e il fegato di vitello alla berlinese, con fette di mela cotta e anelli di cipolla. L’ambiente è informale e rispecchia l’atmosfera berlinese: dinamica, di larghe vedute e cosmopolita.
Per chi vuole fare uno spuntino veloce c’è l’Adlon to go, affacciato sulla Pariser Platz, situata a sinistra dell’entrata principale dell’albergo e sempre con vista sulla Porta di Brandeburgo: qui si possono gustare dolci di pasticceria, sandwich, gelati artigianali, panini, caffè e un’ottima selezione di tè… Inoltre sono in vendita souvenir della città e diversi libri che parlano dell’hotel e della sua incredibile storia.
Imperdibile una sosta nella lobby che non è il solito luogo anonimo dove fare il check-in e il check-out: in questo ambiente – impreziosito da eleganti mobili fatti in Italia, da lampadari in vetro di Murano e dalla famosa fontana con gli elefanti, copia di quella che un tempo si trovava nel Goethe Garden dell’originario hotel Adlon – si respira infatti un’atmosfera veramente unica. Si consiglia vivamente di ordinare qualcosa al Lobby Bar – una coppa di champagne o un cocktail, uno snack o un afternoon tea con pasticcini – e gustarlo stando seduti a un tavolino, mentre si ascoltano le piacevoli note provenienti dal vicino pianoforte, suonato quasi a tutte le ore del giorno da ottimi performer.
L’atmosfera è molto piacevole – e decisamente rilassante – anche nell’Adlon Spa by Resense, la più grande della città, aperta non solo agli ospiti dell’hotel, ma anche ai berlinesi. Questo ambiente, che si sviluppa su tre piani, ha un’area di 900 metri quadrati e comprende tre suite private di 45 metri, con Jacuzzi, bagno turco oppure sauna, e otto lussuose stanze per i trattamenti dotate di lettini da massaggio riscaldati, doccia, bagno turco o sauna finlandese. Oltre ai trattamenti beauty e ai massaggi, sono disponibili anche programmi terapeutici che combinano un alto livello di competenza alle più recenti scoperte nel campo della ricerca dermatologica. Non ci sono dubbi: Lorenz Adlon sarebbe felicissimo se potesse vedere che, 117 anni dopo l’inaugurazione, il suo hotel è ancora frequentatissimo e apprezzatissimo: più che un hotel, un vero e proprio mito!
Informazioni: https://www.kempinski.com/en/hotel-adlon
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