Alziamo i calici… nella laguna

Isola Le Vignole: Una Nuova Meta per Wine Tasting ed Eventi con Vista sulla Laguna di Venezia

Capita spesso nelle città più visitate dai turisti: ci sono dei posti conosciuti – e frequentati – solo dai nativi che ci tengono a farli rimanere “segreti” per evitare che vengano snaturati da viaggiatori spesso troppo invadenti e poco rispettosi delle tipicità locali. Anche a Venezia, la seconda città più vista d’Italia dopo Roma, c’è un luogo – situato nella laguna veneta settentrionale, tra le isole Sant’Erasmo e Certosa – da sempre considerato un rifugio dai locali che desiderano lasciare il caos della città e ritrovare una dimensione più intima e lenta.

Stiamo parlando de Le Vignole, un’isola anticamente denominata Biniola o anche delle Sette Vigne per via delle numerose piante di vite che un tempo vi crescevano rigogliose. Proprio su quest’isola, la cui scarsa popolazione è dedita all’orticoltura, c’era una storica trattoria, chiamata Alle Vignole, praticamente conosciuta solo dai veneziani e dai diportisti che, soprattutto negli anni ’60 e ’70, venivano qui per mangiare una pastasciutta con i bovoletti – le lumachine di terra raccolte nelle sterpaglie che crescono vicino alle acque salate della laguna – accompagnata da un bicchiere di vino allungato con la gazzosa.

Nel 2020 questo locale tanto caro ai venetian ha chiuso i battenti, ma per fortuna quest’anno è rinato con un format diverso grazie a un progetto ambizioso, battezzato IsolaLeVignole, che pone al centro – sempre e comunque – l’amore per questo lembo di terra lagunare e il rispetto del territorio, della natura e dei suoi abitanti. Un importante lavoro di valorizzazione, originato dalla riscoperta del carattere identitario del territorio e voluto da quattro veneziani doc (tra i quali Antonio Vianello, proprietario dell’ex trattoria gestita dalla sua famiglia da generazioni, e Francesco Ghisini, avvocato veneziano appassionato di vino) e da un imprenditore vinicolo, Marco Perco. La sfida è nata proprio da un’intuizione di quest’ultimo, contitolare dell’azienda vitivinicola Roncùs in Friuli Venezia Giulia. Come lui stesso spiega, «quando sono venuto qui per la prima volta ho scoperto un territorio dal fascino unico e impagabile. Rimasi affascinato dal sapore delle verdure locali – minerale e salato per via della tipicità del terreno isolano – capendo fin da subito che anche il vino avrebbe potuto avere un sapore unico custodendo e trasmettendo in sé l’anima della laguna veneta». Così, partito il progetto, nel terreno di 2 ettari adiacente all’ex trattoria è stata impiantata una nuova vigna di uva Dorona, antico vitigno originario delle isole della Laguna di Venezia, coltivato nei tempi più gloriosi della Serenissima e ora sapientemente recuperato.

I vini ottenuti da questo e da altri vitigni tipici friulani, accompagnati dai tipici cicchetti veneti, si possono ora assaggiare durante degustazioni con un sommelier nel locale che ha sostituito la vecchia trattoria ed è stato trasformato in un luogo dedicato esclusivamente a ospitare visite guidate, meeting aziendali, wine tasting, incentive, attività post congressuali, matrimoni, cooking class, show cooking… Per rispettarne l’autenticità e la storia non sono però state apportate modifiche sostanziali alla struttura preesistente che ha ancora tutta la genuinità di un tempo anche se l’aggiunta di spazi modulabili, come il grande porticato di legno, consente di accogliere diversi tipi di eventi.

«I wine tasting e gli eventi organizzati alle Vignole», spiega Roberto Boem, un altro socio, titolare di Destination Venice (azienda incoming che si occupa anche di turismo esperienziale a Venezia), «offrono un’opportunità unica ai visitatori di immergersi nell’atmosfera della laguna e di conoscere l’identità e la storia di quest’isola poco conosciuta: un’esperienza indimenticabile per i partecipanti».

Chiaramente i turisti sono i benvenuti, ma indubbiamente si tratta di un locale adatto a chi, oltre alla parte più glamour della Serenissima, vuole anche scoprire il territorio lagunare con le sue colture tipiche, i vigneti e i frutteti e vedere “chicche” quali la cappella di Sant’Erosia che, insieme al suo piccolo campanile, si specchia su un canale interno de Le Vignole.

A proposito di colture tipiche, Carlo Zangrando, imprenditore agricolo e altro socio che ha voluto la rinascita di questo luogo, è la persona che accompagna i visitatori alla scoperta degli orti a coltivazione bio prima delle degustazioni guidate. Vero custode di questa terra isolana, Carlo si dedica alla produzione di ortaggi misti e frutta, con una particolare attenzione ai prodotti tipici della zona, come carciofo e zucchino giallo che crescono benissimo nel terreno torboso e salmastro dell’isola. Il suo metodo di coltivazione segue i principi dell’agricoltura biologica, allo scopo di preservare l’ambiente e garantire la massima qualità dei prodotti.

L’isola Le Vignole è raggiungibile con i mezzi pubblici (vaporetto delle linee ACTV n.13 da Fondamenta Nuove oppure con mezzi privati; inoltre si può concordare il trasporto al momento della prenotazione della degustazione direttamente con i gestori di IsolaLeVignole, tel. 041/5283547; www.isolalevignole.com).

Chi vuole scoprire la “Venezia dei veneziani” può scegliere di soggiornare a Malamocco, un antico e delizioso borgo situato sull’isola del Lido, lontano dal turismo di massa, dove le tradizioni e lo stile di vita della città lagunare sopravvivono ancora: una “Serenissima in miniatura”, amatissima dal celebre fumettista Hugo Pratt, dove appunto il tempo sembra essersi fermato. Qui si trova il Relais Alberti, una maison de charme dove Michela e Micaela, le locandiere, accolgono gli ospiti nell’atmosfera tipica di una dimora storica veneziana.

Le camere, tutte arredate con mobili antichi, tappeti pregiati e lampadari di Murano, offrono il massimo comfort in un ambiente elegante e raffinato. Anche gli spazi comuni sono stati pensati per creare un’atmosfera rilassata: nei mesi invernali gli ospiti possono leggere, chiacchierare o gustare un bicchiere di vino nell’accogliente sala con camino, mentre in estate possono riposarsi nell’accogliente giardino, dotato anche di portico coperto, godendosi il sole e la brezza del mare aperto, poco distante.

Moltissime sono le esperienze proposte a chi soggiorna qui: cooking class personalizzate con la locandiera Michela che, prima delle lezioni di cucina, accompagna gli ospiti ad acquistare le materie prime nei mercati locali; wine tasting in compagnia di Luca Gaggio, grande appassionato di vini che seleziona le etichette migliori; wine tasting a IsolaLeVignole, luogo di degustazione del quale abbiamo parlato sopra; lezioni di golf nel vicino campo del Circolo Golf Venezia, tra i più belli e storici di Italia; uscita in canoa per andare alla scoperta di angoli nascosti della laguna; crociere, sempre solcando le acque della laguna, ma a bordo di un motoscafo d’epoca che consente di raggiungere i luoghi frequentati solo dai veneziani doc; last but not least, noleggio biciclette per scoprire i luoghi di interesse del Lido di Venezia, dalla zona degli Alberoni – dove le dune creano un paesaggio unico – al Tempio votivo della pace, dal Cimitero ebraico alla chiesa di San Nicolò, dai Murazzi allo storico aeroporto Giovanni Nicelli, costruito nel tipico stile architettonico delle aerostazioni degli anni ’30 e perfettamente conservato.

Senza dimenticare gli storici Hotel Excelsior, Ausonia Hungaria e Des Bains. Purtroppo quest’ultimo – che aprì i battenti il 5 luglio del 1900 ed ospitò moltissimi personaggi illustri tra i quali lo scrittore tedesco Thomas Mann che qui scrisse e ambientò il romanzo La morte a Venezia – è chiuso da tempo, ma per fortuna l’anno scorso è stato ampiamente riqualificato lo stabilimento balneare situato davanti alla struttura: un luxury beach club, battezzato Des Bains 1900, con una spiaggia indimenticabile, affacciata sul mare Adriatico, ampia, di facile e comodo accesso anche per chi giunge dal centro storico.

Il luogo ideale dove passare tutta la giornata tra grandi spazi verdi e capanne iconiche come i tucul dove, volendo, ci si può far portare un elegante cestino da picnic, riempito con sfiziosi spuntini e bevande varie, proprio come facevano i villeggianti che agli inizi del ‘900 trascorrevano le vacanze al mare qui. In alternativa, si può pranzare al Glamy Bistrot che propone cucina gourmet legata al territorio e cucina Nikkey, che fonde piacevolmente sapori giapponesi e peruviani.

Info: www.relaisalberti.com; www.info.desbains1900.com

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